Massimo Massari

" Ogni cosa che più ti aspetti, capita sempre quando meno te l'aspetti ... "

Traina con il vivo

Un buon pescatore che abbia una visione a 360° di quello che significa pesca, ha provato almeno una volta a cimentarsi in questo tipo di tecnica. Come penso abbiate capito, io personalmente amo pescare prevalentemente con gli artificiali, ma qualche  volta.. colto da sprazzi di saltuaria nostalgia, mi adopero per fare esca con cui poter andare anche  a trainare con il vivo. Infatti, il primo passo, supponendo ovviamente che l’attrezzatura sia già pronta,  è di avere a disposizione qualcosa di vivo e di appetibile da poter trainare (No! la suocera non va bene!). In ordine di resa: Calamaro, Aguglia, Seppia, Sugarello, Occhiata ect. Il problema è vincolato solo alla sua possibilità di reperimento.

Anche per questa tecnica, ripeto il principio che vale per tutte le altre: “Solo roba buona”, questo per il solito motivo, ovvero che i predatori pelagici e stanziali a cui cercheremo di dar da mangiare, sono spesso di buona taglia, e da quello che si dice in giro, quando realizzano che la stuzzicante esca che gli abbiamo ben presentato, è farcita di un paio di ami, la loro reazione non è caratterizzata da mansuetudine e accondiscendenza.

Cerchiamo di “Schiarirci” le idee sull’attrezzatura occorrente ed andiamo subito a dire che il dimensionamento medio dell’intero complesso dovrebbe essere compreso tra le 12 e le 30lb e che per la scelta  bisogna avere ben focalizzato il sistema di affondamento che si vuole usare.

AFFONDAMENTO : Esistono due tipi di sistemi per l’affondamento dell’esca: con l’affondatore-downrigger (foto sopra) o con il piombo guardiano (foto sotto). Il sistema più semplice è quello di utilizzare il guardiano( salvaguardare l’esca dal fondo e quindi farci sapere se lo stiamo toccando), esso consiste in un piombo legato ad uno spezzone di filo di diametro nettamente inferiore a quello della lenza, agganciato a 20-25 mt dall’esca, ed ha il compito di permetterci di pescare anche e soprattutto a stretto contatto con il fondo, segnalando gli incagli immediatamente e facilitando l’esplorazione di quelli che saranno i nostri spot di pesca adatti: secche, scogli sparsi, franate ect. Il suo range operativo supera con difficoltà i 60 mt. Una volta calati terminale ed esca ed agganciato il piombo, si cala la lenza, fino a sentire che tocca il fondo. Si ripete poi l’operazione ogni tanto per controllare a che distanza il piombo è dal fondo e si recupera lenza nel mulinello se la profondità diminuisce o si percepiscono potenziali punti di incaglio prima che siano raggiunti dall’esca.

VELOCITA’ : Generalmente è proporzionale alla profondità, al piombo utilizzato ed alla corrente. Da ½ nodo ad un massimo di 2. Questo evita di dover filare in acqua eccessiva lenza, con conseguente perdita di sensibilità al momento dell’abboccata.

CANNA: 12-30 lb, documentatevi e sbizzarritevi tenendo una mano sul portafogli.

MULINELLO:  E’ di uso comune l’utilizzo di rotanti dalle 12-20 lb, in alternativa si può usare anche un “bobina fissa” la cui grandezza deve essere corrispondente ad un 8000.

LENZA : Multifibra  dalle 20 alle 60 lb + nodo di giunzione+20 mt fluocarbon + girella 150lb

TERMINALE : 1,5 mt fluocarbon doppiato 0,50-0,62 mm, provvisto di 2 o 3 ami a seconda della tipologia dell’esca utilizzata, esempio Calamaro 3, Aguglia 3, seppia 2, Sugarello 2. Il primo amo, (se se ne usano 3 anche il 2°), devono essere  scorrevoli, per potersi adattare alla lunghezza dell’esca,mentre l’ultimo e cioè il ferrante sarà chiaramente fisso. Per fare il trainante, io utilizzo un tubetto di plastica morbida, nel quale inserisco il filo, quindi l’amo che poi fisso ad esso mediante una legatura. Questo permette di farlo scorrere senza correre il rischio di segnare e rovinare il filo.

AMI: La loro grandezza sarà vincolata a quella dell’esca, fermo restando che il trainante( 3/0-4/0) sarà generalmente più piccolo di quello ferrante(5/0-8/0). Il trainante andrà innescato a chiudere dal basso verso l’alto la bocca del pesce( rostro per l’aguglia), mentre il secondo viene inserito sotto pelle all’altezza del foro anale. Il calamaro e la seppia  si innescano con il  trainante inserito dal basso verso l’alto in punta alla parte anteriore del cefalopode, ed il secondo inserito nel tubicino di scarico posto nella parte inferiore della testa.

PREDE:

Le Ricciole di grossa taglia, generalmente solitarie, precedono leggermente l’arrivo di quelle più piccole 5-15-20kg che troviamo imbrancate da maggio a novembre. La traina viene effettuata indicativamente a mezz’acqua e le ore migliori sono quelle centrali quando  il sole è più alto .

I dentici, si possono pescare durante tutto l’arco dell’anno, tendenzialmente più profondo in inverno(55-75 mt) ed a profondita inferiori nel periodo estivo(15-30 mt), i migliori momenti della giornata sono le prime ore del mattino e quelle che precedono il calar del sole.

Queste sono le nostre prede per antonomasia, ma sappiate che tutta un’altra serie di predatori quali orate, leccie ect. possono essere inaspettate sorprese nell’emergere dal blu  sotto di noi.

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