Era da diverso tempo che con il mio amico Piero Bacino “San”, ventilavamo con ansia l’idea di voler “Avere per le mani” un potente rotante fatto in “casa nostra” .Un rotante ideale, espressamente concepito per Vertical Jigging con tutte le necessarie qualità e requisiti agognati, il quale sopratutto non implichi l’esborso di cifre astronomiche, divenendo, alternativa valida agli usuali acquisti possibili fuori continente. Un qualcosa che quando viene aperto per manutenzione non si riveli un ammasso di ruggine. Un prodotto con manovella anche a sinistra che sia corredato da un’efficiente assistenza, con la possibilità di facile reperimento delle eventuali parti di ricambio, senza che siano gravate dai tipici costi aggiuntivi necessari per gli adeguamenti di valuta, gli sdoganamenti e le spedizioni oltreoceano con gli inevitabili tempi biblici relativi.

Circa 3 anni fa, nel mese di marzo, ci diamo appuntamento e ci rechiamo nei laboratori della Everol a San Salvatore di Cogorno(GE), dove gli presento Gianni Sganserla e suo figlio Paolo, titolari della ditta.

Premetto che la Everol è specializzata nei mulinelli da traina al Tonno gigante e al Marlin, è rinomatissima a livello mondiale esportando i suoi richiestissimi prodotti veramente in ogni paese in cui si pesca.

Paolo, che è uno che con il tornio ci parla, intuisce subito la competenza maturata da Piero”San” in fatto di rotanti, e dopo un’oretta di chiacchierata, con la valutazione di schizzi a matita, misure , pesi, rapporti e ingranaggi, riesce a focalizzare il progetto su cui anch’egli è già da tempo orientato e si dimostra immediatamente favorevole al suo studio e sviluppo.

Trascorrono poche settimane e ci ritroviamo tutti e tre, sul mio gommone per provare alcuni prototipi delle misure attualmente prodotte. Purtroppo siamo vittime di un fortissimo vento di scirocco e l’onda è abbastanza alta, quindi non riusciamo a provarli nei miei spot preferiti, né tantomeno con pesci in canna. Nei giorni successivi vengono apportate alcune modifiche nell’officina della ditta. Poi nuovamente ci rivediamo; da non credere! le distanze, i dischi frizione, i cuscinetti in ceramica, le larghezze delle bobine, i rapporti di recupero e persino i pomelli delle manovelle sono come li abbiamo sognati!

Tutto và a gonfie vele, e mentre noi giornalmente, continuiamo a testare i prototipi, trattandoli malissimo! Non risciacquandoli e sottoponendoli alle più svariate torture; effettuando notevoli catture in Mediterraneo ed in Mari tropicali, la prima serie di 150 pezzi viene spedita in anodizzazione per il trattamento anticorrosione.

Filosofia ”Less is more”.

La scelta di non avere guidafilo come nei mulinelli da traina, è stata fatta di proposito. Infatti è assodato che l’affidabilità di questa parte, per esperienza e per l’uso a cui è rivolto, sarebbe veramente dubbia, diventando come sempre, il nervo scoperto dello stesso prodotto.

Lo sgancio della bobina si ottiene agendo sulla leva della frizione. Questo, implica un minimo di manualità che si acquisisce già dopo pochissime calate. Sempre la stessa, viene usata per le regolazioni , che devono essere immediatamente attuabili quando si intuisce di aver ferrato qualcosa che va oltre le nostre aspettative.

Infatti il sistema di frizione a leva è nettamente più veloce, comodo e affidabile di quello a stella che normalmente si trova in commercio.

“Per concludere, le caratteristiche che contraddistinguono questo mulinello, rispetto agli altri sono la potenza incredibile, l’indistruttibilità e il costo a cui è commercializzato, decisamente basso. Personalmente, sono felice nel constatare che l’everol vj6 light è stato apprezzato dal mercato italiano in primis e le esportazioni di questo modello crescono vertiginosamente tanto da non riuscire a seguirle con la produzione.”