PESCARE A KABURA di Massimo Massari
“Quando sono venuto a conoscenza dei Kabura, prima ancora che fossero commercializzati in Italia, mediante un filmato che già circolava in rete, troppa, veramente troppa era la curiosà che suscitava in me circa il fatto di sapere come avrebbero funzionato nel mio mare.
“Salty mortali” per poterli avere; ma nel giro di non molto tempo, sei confezioni di artificiali da 80 e 100g nuovi fiammanti, erano tra le mie mani. Come un bambino con un nuovo giocattolo, non vedevo l’ora di uscire per provarli. Avevo le esche in mano ma il mare era molto mosso da 3 giorni!
Finalmente al sabato mattina la scaduta era palpabile, anche se un’ onda ancora troppo lunga, continuava a sferzare il litorale di Sestri Levante sollevando alti schizzi di schiuma bianca. Piccola valutazione ottimistica del tutto… ed eccomi in mare. Ancora una volta ci sono solo io…
E’ ancora troppo alto, ma i Salty Rubber che ho nella borsa scalpitano come se fossero animati da qualcosa di surreale. Devono essere calati in acqua… Lo faccio per loro!
Cannetta sensibile, trecciatino… finale in fluocarbon dello 0.37… pronti via.
Non avevo perfettamente idea di quale fosse il movimento giusto da imprimergli, ma immaginavo che anche tenendolo fermo, le due codine in lattice di gomma ed il gonnellino siliconico, che celano i due piccoli assist hook montati su due corti braccioli di resistente braid, avrebbero fatto il loro dovere.
Qualcosa gli si sarebbe avvicinato per cercare di mordicchiarli, di assaggiarli… erano troppo attraenti!
Fondale di 30 metri al limite tra una franata rocciosa ed il fondale sabbioso, calo e arrivo sul fondo. Chiudo l’archetto e alzo la canna sollevando la piccola testa piombata, mi fermo un’attimo e dopo, a piccolissimi recuperi, inizio a farlo salire, mentre la barca continua comunque ad essere dominata dal maroso. Salito di qualche metro, libero il filo nuovamente per farlo ritornare giù. Arrivo sul fondo, metto in tiro, ed arriva la prima toccata! Ma è troppo leggera per ferrare! Sembra piccolo! Recupero pianissimo ancora un pochino, stò per fermarmi… quando arriva la seconda. Questa volta è decisamente più incisiva…Ferro! La canna inizia a piegarsi sotto le testate di un pesce che non ha saputo resistergli. Allento leggermente la frizione per non correre il rischio di perderlo, deve essere anche mezzo bello! A questo punto, voglio assolutamente rendermi conto di che pesce è… voglio vederlo!
Il bello di questa tecnica e del vertical è vivere la ferrata diretta a mano a 360°!!! E poi la frenesia di riuscire a vedere cosa sta per emergere dal blu, cosa non ha saputo resistere a come tu hai fatto animare l’esca, ai movimenti che tu gli hai impresso…
Quando abbasso il guadino sulla coperta del gommone, un sarago pizzuto di oltre 1Kg, fa sobbalzare il Salty Rubber tanto da farlo attorcigliare alle maglie della rete. Allora funziona! Lo sapevo! ”
Quella mattinata la ricordo bene! E’ impressa indelebilmente nella mia “Testa di Kabura!” Successivamente, poi le catture si sono moltiplicate e ho preso un pò di tutto. Prevalentemente sparidi quali dentici, pagelli, sarghi, tanute ect. E vi assicuro che anche i polipi non gli sanno resitere! Ne ho presi veramente tanti.
Se poi si pesca, a profondità comprese tra i 70 e 100 mt ( mi riferisco alle mie zone), anche gallinelle, merluzzi e tracine saranno inevitabilmente vittime della sua attrazione fatale.
Tutte le parti di ricambio sono attualmente commercializzate anche sul mercato italiano.
Andate e moltiplicatevi!