Uscire in barca è troppo bello!
Pescare, in solitaria o in compagnia, è una vera medicina per il corpo e per la mente. Una prua al mare, è uno dei farmaci più efficaci per far svanire parte dello stress che la vita con le sue complicazioni, ci rovescia quotidianamente addosso.
Tuttavia, come in molte situazioni, se il nostro corpo non è abituato ad affrontare una determinata tipologia di situazione con una certa frequenza, dovremo affrontare e risolvere qualche piccolo problemino.
“Dove il diavolo non può entrare con il capo, potrebbe metterci la coda…”
Perché si soffre il mal di mare?
Il corpo umano possiede un organo all’interno dell’orecchio che si chiama labirinto. Questo è responsabile della nostra capacità di mantenere il senso dell’equilibrio perché permette al cervello, analizzando la posizione del liquido contenuto nei canali auricolari, di percepire la disposizione del nostro corpo nello spazio in condizione di gravità normale.
Su una barca, che è solidale con l’osservatore, spesso capita che l’orecchio percepisca il movimento in contrasto con gli impulsi nervosi che arrivano dall’occhio, indicanti che è tutto fermo. Questo ci manda semplicemente in tilt. Il motivo è che la risultante delle informazioni che arrivano al cervello è sfalsata, i dati non sono corretti e l’immediata risposta consiste in un senso di vertigine collegato a nausea e, in alcuni casi, anche vomito.
Da quanto sopra spiegato, diventa elementare comprendere che è comunque indispensabile stare in coperta all’aria aperta e fissare possibilmente punti fissi e lontani.
Vediamo se posso aiutarvi con qualche antico ma efficace rimedio.
Assodato che il mal di mare è come la sfiga, e cioè che se te lo tiri addosso con ossessioni del tipo:” Lo so che mi rovino la giornata, patisco anche sul traghetto…” e ancora “ Solo a vedere una barca beccheggiare mi viene male ”. Forse è meglio che ti informi se è in programma una qualche tipologia di sagra campestre nell’immediato entroterra del paese dove risiedi !
Viceversa, sappi che di mal di mare non si muore. Inoltre sii consapevole che tutto quello che non ti uccide ti renderà più forte.
Mali estremi, estremi rimedi…
Prima di salire a bordo o di salpare, mangiati un paio di acciughe salate, meglio se è mattina presto, all’alba. Ti renderai conto che la voglia di vomitare sarà immediata, ma passa subito. Una volta in mare non accuserai più nulla. Tieniti impegnato in una qualche attività e appena possibile pesca.
Essa è rudemente definita terapia d’urto e funziona!
I meno coraggiosi, ma più raffinati, che non vogliono sottostare alla sopracitata cura, siano comunque accorti che lo stomaco non deve essere ospite di abbondanti liquidi o cibi pesanti, né tanto meno cappuccini e brioches.
Viceversa non deve neppure essere completamente vuoto.
Non lasciate il moribondo a se stesso, fatelo mangiare e bere in modo costante a piccole dosi, roba secca e salata, lui non vorrà farlo, obbligatelo. Poi invitatelo a sdraiarsi nel punto più fermo della barca (al centro ed in basso).
A coloro che riferiscono di stare bene solo con l’assunzione di un medicinale mirato, preparategli un bicchiere con due dita di acqua e zucchero e ditegli che c’è dentro una bustina di un introvabile medicinale contro il mal di mare che vi hanno portato dall’estero. Funziona sempre! Scoprirete voi stessi l’esistenza e la potenzialità dell’effetto placebo.
Al rientro, al termine della battuta di pesca, ditegli però la verità.
Quindi non rispondete alle parolacce. Saranno dette con il sorriso. Inoltre sapete che il mestiere di vostra mamma non è quello indicato da colui che avete salvato.
I rimedi farmacologici quali cerotti, pastiglie e chewingum, sono quasi sempre associati ad effetti di sonnolenza. Dormire in navigazione fa perdere il bello della stessa. Essi restano in ogni caso molto validi, ma anche in questo caso funzionano esclusivamente se presi in via preventiva.
Inoltre, dovete essere consapevoli che causando un’irreversibile sonnolenza, la vostra efficienza nelle “Ferrate” diminuirebbe .. elevando invece il rischio che vi possiate addormentare con un pesce di 7/8 kg in canna. E’ cosa molto frequente… ed è stato già riscontrato in diversi soggetti…
Comunque: se nonostante tutto la nausea lo assale, invitarlo a vomitare sottovento a voi non è affatto sbagliato. Se sono stati precedentemente assunte elevate quantità di liquidi e/o cibi pesanti, l’importante è cercare di rimediare da subito, lasciate che si liberi. Un mal di mare leggero passa in fretta (se ben curato), se la cosa peggiora il malcapitato starà male seriamente.
Tenete presente inoltre che in mare può fare freddo, in qualsiasi periodo dell’anno e a qualsiasi latitudine, coprirsi prima di aver freddo è consiglio valido sempre, ma può aiutare anche contro il mal di mare, un corpo freddo sposta il sangue verso le estremità per scaldarle creando vulnerabilità al mal di mare al resto dell’organismo.
Cosa vi consiglio?
Le alici salate. Provare per credere…